A Roma un centro dedicato al cuore: dalla diagnostica cardiologica alla cardiochirurgia
Il Centro Cuore della Mater Dei è un polo di eccellenza articolato in vari settori correlati fra di loro: dalla diagnostica cardiologica all’Emodinamica (angioplastica nella fase acuta dell’infarto) alla pura cardiochirurgia.
Tra le procedure che si effettuano c’è anche la Coronarografia, esame molto importante per analizzare le arterie coronariche e cioè i vasi sanguigni che portano il sangue ossigenato al cuore.
La Coronarografia è un esame diagnostico invasivo che non presenta grossi rischi. Il medico può decidere di sottoporre un paziente a questo tipo di indagine quando i sintomi inducono a pensare che ci sia una ostruzione delle coronarie.
I sintomi
Uno dei sintomi che ci può far pensare a un problema coronarico è quando si sente un’oppressione a livello del torace, soprattutto nella zona centrale, che aumenta con lo sforzo o con il freddo, quando si fanno le scale o una strada in salita. È importante però, prima di sottoporsi alla coronarografia, fare degli esami di primo livello, come l’elettrocardiogramma. Successivamente si procede con esami un po’ più complessi come un elettrocardiogramma da sforzo oppure si fa una angioTAC coronarica. L’angioTAC coronarica permette di avere una visione dell’albero coronarico, viene fatta in radiologia e non dà grossi problemi di compliance al paziente. Dopo questi esami, se si riscontra una ostruzione a livello coronarico, si procede con la coronarografia che aiuta a chiarire meglio la situazione. La coronarografia è il gold standard per la visione delle arterie coronariche, qualora si riscontrasse una ostruzione si procede con l’angioplastica che consiste nel mettere un palloncino nelle coronarie, dilatarlo ed eventualmente stabilizzare la situazione attraverso una reticella metallica che chiamiamo stent.
La tecnologia
Ovviamente per fare tutto questo è importante, oltre al professionista cardiologo, il macchinario. Utilizzare apparecchiature all’avanguardia permette di vedere bene le coronarie. Grazie all’avvento delle tecnologie digitali, oggi è possibile ottenere immagini della funzionalità circolatoria minimizzando l’uso del mezzo di contrasto. I macchinari ci permettano, qualora abbiamo dei dubbi, di chiarire meglio la situazione delle coronarie: se abbiamo delle situazioni di chiusura intermedia, se conviene o meno mettere uno stent a protezione. In Mater Dei sono presenti degli strumenti diagnostici che ci permettono di calcolare la pressione a monte e a valle della ostruzione e aiutano il cardiologo a stabilire la miglior procedura possibile.
I tempi di recupero
I tempi di recupero variano dall’approccio che si decide di attuare sul paziente: dalle gambe o dalle braccia attraverso l’arteria radiale. Se si accede dalle gambe è necessaria una compressione dell’arteria per parecchio tempo, dal braccio, invece, dopo due ore il paziente teoricamente si può alzare. Questo implica un recupero maggiore e una degenza meno lunga.
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