I benefici del riso rosso
Da qualche anno il riso rosso fermentato è entrato a far parte della strategia di prevenzione cardiovascolare, infatti viene utilizzato per tenere sotto controllo il livello del colesterolo nel sangue, troppo spesso a scapito anche dei farmaci. Uno studio dell’Università di Bologna conferma che l’alimento contribuisce ad abbassarne i livelli ma nei casi più gravi non ci si può affidare solo alle porzioni di riso rosso. È importante però che la sua assunzione, esattamente come accade per le statine, deve essere tenuta sotto stretto controllo da parte del medico.
Cos’è il riso rosso fermentato
Il riso rosso fermentato è un cereale ricavato per fermentazione del comune riso da cucina ad opera del lievito Monascus purpureus. Questo arricchisce il prodotto finale di sostanze simili ai farmaci più utilizzati per combattere il colesterolo alto, le statine, che aiutano a ridurre i livelli di colesterolo.
Il riso rosso e il colesterolo
Per abbassare il livello di colesterolo ‘cattivo’, il riso rosso può essere consigliato nei pazienti a basso rischio cardiovascolare, in prevenzione primaria, ovvero nelle persone che non hanno avuto problemi cardiaci. Non può invece sostituire i farmaci nei pazienti che hanno già avuto un evento – un infarto, un’aritmia – quindi in prevenzione secondaria. E nemmeno nei pazienti in cui il rischio cardiovascolare è elevato, come i diabetici, le persone con insufficienza renale o le persone ipertese.
Uno dei più importanti tra gli studi revisionati è quello effettuato da Maaike Gerards dello Slotervaart Hospital di Amsterdam e pubblicato sulla rivista Atherosclerosis. Sono stati esaminati oltre 6.600 pazienti affetti da ipercolesterolemia ed intolleranti alle statine. In un periodo variabile tra i 2 ed i 24 mesi duranti i quali hanno consumato questo alimento senza prendere i farmaci sono stati ridotti i livelli medi di colesterolo di poco più di 39 mg/dl. Livelli di riduzione che si ottengono con dosi minime di statine somministrate per un tempo molto più breve.
Riduce il rischio di infarto?
Il riso rosso contiene una monacolina che è molto simile alla lovastatina, molto vicina quindi a una statina. Ci sono prove scientifiche chiare che questo alimento riduca il colesterolo. Mentre non è così sicuro che riduca il rischio d’infarto. Uno studio cinese (il China Coronary Secondary Prevention Study) pubblicato sull’American Journal of Cardiology avrebbe documentato una riduzione del 4.7% (dal 10,4% al 5,7%) del rischio d’infarto senza effetti collaterali importanti. La Food and Drug Administration americana ha sempre ricordato che c’è solo questo studio e che, quindi, prima di abbandonare le statine a favore del riso rosso, serve attenzione. Non lo ha mai consigliato nella terapia degli ipercolesterolemici, soprattutto se cardiopatici. Quindi dire che il riso rosso riduce i livelli di colesterolo non significa che riduce l’infarto.
Quando è consigliato il riso rosso
Questo alimento si può consigliare in pazienti giovani, in donne senza altri fattori di rischio, magari con lieve ipercolesterolemia perché ingrassate. In questi casi può essere una buona idea consigliare, accanto alla dieta, il riso rosso prima di prescrivere una statina, farmaco che può avere effetti collaterali.