La sanità che innova: parla Sonia D’Agostino
Una passione per la salute nata da bambina, che l’ha portata a guidare per oltre vent’anni due ‘gioielli’ della sanità privata della Capitale, che oggi scommettono su tecnologie e internazionalizzazione.
Un interesse per la salute nato da bambina, insieme a quello per il giornalismo. E una carriera da manager della sanità che l’ha portata a guidare Mater Dei e Paideia, due celebri cliniche private della Capitale, che danno lavoro a più di 360 dipendenti. Parla di “fortuna”, ma anche di “passione” Sonia D’Agostino, dal 2000 direttore generale di Mater Dei Spa e Paideia Spa, ma anche giornalista e autrice di “Io le donne non le capisco”, talk-show radiofonico che conduce su Radio Radio e in video su Sky e digitale terrestre. “La fortuna – precisa – è quella di aver incontrato un imprenditore come Andrea De Angelis, che voleva cambiare le cose, innovare. Ci siamo annusati, alleati e da allora abbiamo fatto crescere due strutture degli anni ’60, che avevano una grande storia alle spalle”.
Cominciamo col dire che D’Agostino non ha mai sognato il ‘camice bianco’. Laureata in Lingue e letterature straniere con indirizzo giornalistico, all’inizio la salute la voleva solo raccontare. “Mio padre lavorava nell’ambito farmaceutico e spesso riceveva a casa telefonate di amici e conoscenti che chiedevano informazioni sulla propria salute e spiegazioni sulle prescrizioni del medico. Il cosiddetto ‘medicalese’”, linguaggio da iniziati utilizzato dagli specialisti, “allontanava medici e pazienti. E questo mi ha colpito, proprio come il senso di solitudine di chi stava male, non capiva e non si sentiva compreso. Così ho studiato Medicina a Tor Vergata per imparare a scrivere di salute”.
Dopodiché l’incontro con il mondo della sanità, all’inizio quella internazionale. D’Agostino ha infatti iniziato la sua carriera manageriale contribuendo all’apertura del Rome American Hospital, primo ospedale americano privato in Italia dell’HCA – Hospital Corporation of America di Nashville, Tennessee – prima come direttore Marketing, poi direttore Promozione e sviluppo e infine Chief Administrative Officer. Da lì passa a dirigere il CD Centro Diagnostico Spa, nato da una joint venture tra Centro Diagnostico Italiano di Milano e Ferrovie dello Stato Spa, approdando infine al Gruppo controllato dalla famiglia De Angelis. Nel 2022 le due strutture (che nel 2021 hanno avuto un fatturato consolidato rispettivamente di 33,5 mln di euro per la Mater Dei e 37,2 mln per Paideia) hanno assicurato 240mila prestazioni ambulatoriali e 7mila interventi chirurgici. “Ma secondo i nostri dati da settembre a oggi, solo per la parte ambulatoriale, abbiamo avuto una crescita del 50%”, precisa D’Agostino.
In questi anni non sono mancate le sfide, Covid a parte. “Il vecchio concetto di casa di cura aveva perso di senso, così abbiamo rivoluzionato tutto, a partire dalla formazione del personale. Per noi la cultura del benessere e quella della prevenzione sono alla base del progetto”. Una sfida culminata con il debutto, a settembre 2022, del Paideia International Hospital, una clinica privata con 60 posti letto, orientata su tecnologie innovative, digitalizzazione, eccellenza, assistenza H24 e percorsi personalizzati, grazie a un investimento di “circa 70 mln di euro”.
Nata dall’esperienza della storica Clinica Paideia, la nuova sede di via Giovanni Fabbroni offre “risonanze magnetiche di ultima generazione, Pet/Tac digitale, mammografi in grado di eseguire esami con mezzo di contrasto, sale operatorie dotate di tutte le apparecchiature all’avanguardia, chirurgia robotica e una serie di Centri di eccellenza dedicati. È cambiato l’abito, ma il cuore è rimasto lo stesso. Oggi ci occupiamo della salute e della prevenzione di intere popolazioni aziendali, grazie a progetti di welfare aziendale”.
“Volevamo coniugare la tecnologia più avanzata – dice ancora Sonia D’Agostino – con la personalizzazione della cura, guardare al futuro senza perdere mai di vista i nostri valori, assumere una dimensione internazionale e continuare a conoscere le storie di ogni singolo paziente”. Il tutto durante e dopo la pandemia. “Nel periodo di Covid-19 – ricorda – lavoravamo giorno e notte: abbiamo messo a disposizione dei pazienti 80 medici di varie specialità gratuitamente, grazie a un servizio di telemedicina. Abbiamo eseguito più di 200mila tamponi, anche nelle aziende. E ci siamo messi a disposizione per il piano vaccinale”.
Poi il virus ha allentato la presa, e c’è stata l’inaugurazione del nuovo Paideia International Hospital: “Un grande sogno, che ha dovuto superare una serie di complicazioni e ritardi. Tanto che in molti pensavano che la nuova struttura non avrebbe aperto mai. Ci hanno detto che eravamo dei sognatori folli, ma abbiamo centrato il risultato”. Paideia International Hospital guarda oltre i confini italiani. “Abbiamo una dimensione internazionale, fin dal nome. E questo grazie alla presenza, in crescita, di pazienti stranieri, certi di trovare personale che parla inglese, giapponese e arabo. Abbiamo un operatore di riferimento che si dedica alla comunità straniera”.
L’obiettivo è crescere ancora, grazie alle nuove tecnologie e alla passione dei nostri dipendenti. “Quasi l’80% è donna, si tratta di figure molto performanti e sono felice di vedere sempre più dottoresse e chirurghe. Lavorare in un mondo maschile non è facile – riflette D’Agostino – dobbiamo dimostrare sempre di essere in gamba. Tanto che non c’è nessun aggettivo declinato al femminile per individuare una donna valida: si fa riferimento agli attributi maschili. Ma qualcosa sta cambiando, grazie anche alle dirigenti. Ai miei tempi non è stato facile trovare uno stile ‘di comando’, ma ora sono molto soddisfatta della squadra e so di aver trasmesso la certezza di poter contare gli uni sugli altri”.
Fonte Fortune Health: https://www.fortuneita.com/2023/05/17/la-sanita-che-innova-parla-sonia-dagostino-paideia-e-mater-dei/