Medicina estetica: come combattere le macchie
Con l’arrivo dell’autunno, dopo le lunghe esposizioni solari, i trattamenti per la pelle del viso e del corpo si fanno più esigenti. La pelle del viso, in particolare, deve far fronte alla formazione di nuove macchie scure mai viste prima o che, con la tintarella, sono diventate più evidenti. La salsedine, il vento, la sabbia, il cloro e i raggi solari favoriscono la disidratazione e inspessiscono la pelle del viso, rendendola meno elastica e poco luminosa. La brutta notizia è che non se ne vanno da sole, la buona è che esistono diversi trattamenti che permettono di restituire alla pelle luminosità e un colorito omogeneo.
Parola d’ordine: idratare
Il viso ha bisogno di una idratazione profonda. Sieri, creme ed emulsioni più fluide sono degli ottimi alleati per contrastare la disidratazione, da scegliere in base al tipo di pelle e all’età. Il primo passo prima di applicare una crema è quello della detersione che dev’essere costante e delicata, fondamentale per rimuovere le tossine, le polveri sottili che si depositano sulla cute, il make-up e per preparare la pelle a ricevere i trattamenti successivi. Inoltre è fondamentale applicare una crema specifica sia per il giorno sia per la notte arricchita di antiossidanti e di sostante lenitive e restitutive che apportino idratazione e che impediscano la dispersione dell’acqua dalla pelle.
Perché si formano le macchie cutanee
Le macchie sono delle formazioni di natura melanica che compaiono principalmente sulle zone fotoesposte e si possono formare per diversi motivi, come una scorretta esposizione solare, una errata beauty routine, per una variazione ormonale o per l’assunzione di farmaci fotosensibilizzanti (pillola anticoncezionali, cortisone e antibiotici). Per prevenirne la comparsa è fondamentale lavorare in maniera preventiva e per questo l’unico modo efficace è quello di effettuare un check-up cutaneo per capire l’entità e la profondità della discromia. È proprio grazie alla luce di Wood, una luce ultravioletta, che si può conoscere la profondità della macchia: se ha una componente superficiale, profonda o vascolare. Una volta fatta la diagnosi, il Medico Estetico e la Cosmetologa valuteranno, insieme al paziente, quale trattamento fare: se la macchia è superficiale può bastare il peeling invece su quelle un po’ più profonde si consiglia la luce pulsata o il plexer.
I trattamenti indicati
Il Peeling è un trattamento esfoliante e l’intensità sarà valutata dallo specialista in base alle diverse tipologie del paziente. I peelings chimici, superficiali o medio-superficiali, mediante l’applicazione di sostanze, per lo più acidi organici (Acido Mandelico, Glicolico, Piruvico, Salicilico, Tricloroacetico etc.) rimuovono le cellule morte dello strato corneo, rendendo la pelle più luminosa, levigata, con un colorito uniforme e più brillante.
La luce pulsata (IPL) è una luce policromatica, a differenza del laser è meno invasiva e agisce sul pigmento – la melanina – disgregando la macchia. Dopo il trattamento si forma una piccola crosticina che non va assolutamente tolta ma va protetta con dei prodotti cosmetici specifici.
Il plexer invece è uno strumento estremamente versatile e tra i campi di applicazione è possibile il trattamento di macchie cutanee. Questo trattamento consente di sfumare la macchia eliminandola completamente o parzialmente in caso di pigmento profondo. Il trattamento non è doloroso, non richiede anestesia ed è adatto a tutti i fototipi.