Prevenzione urologica: il segreto è giocare d’anticipo
Siamo a novembre, il mese dedicato alla prevenzione urologica e in Paideia puoi trovare i tuoi alleati per una corretta prevenzione. Bisogna giocare d’anticipo e superare quell’imbarazzo che tende a frenare gli uomini a parlare con uno specialista di problematiche che riguardano anche la sfera sessuale.
La paura dei controlli
In Italia, secondo un sondaggio condotto da Swg, oltre la metà degli uomini ha paura del tumore alla prostata, più che di quello al polmone, ma solo 1 su 4 ha effettuato un esame di controllo, per lo più per scelta personale o per aver avuto qualche sintomo. La maggioranza degli uomini sa che il tumore alla prostata è il più diffuso ma dimostra una scarsa conoscenza delle funzioni di questa ghiandola.
Prostatite, iperplasia prostatica benigna, tumore della prostata, calcolosi, infertilità e le disfunzioni sessuali come disfunzione erettile ed eiaculazione precoce sono alcune delle patologie nemiche degli uomini che associate a stili di vita poco sani (alcool, fumo, sedentarietà, alimentazione scorretta), incidono in modo importante sulla qualità di vita.
Periodicità nei controlli
Si è soliti ricorrere alle visite solo quando le patologie sono già manifeste e conclamate, quando in realtà sarebbe fondamentale iniziare a pensare alla prevenzione urologica già a partire dai 40 anni con controlli periodici, proprio come quelli che le donne fanno con il ginecologo. La frequenza dei controlli può variare, su indicazione dello specialista, soprattutto in presenza di fattori di rischio come l’obesità, il fumo e la familiarità con malattie urologiche, in particolare con il tumore della prostata.
Quando fare la prima visita dall’urologo
L’imbarazzo tipicamente “maschile” non dovrebbe spingere a rimandare o evitare una visita specialistica urologica: si tratta di una visita molto importante soprattutto per il sesso maschile, in quanto molte malattie urologiche ed andrologiche insorgono inizialmente in assenza di sintomi o possono essere del tutto asintomatiche, favorendo un ritardo diagnostico, che potrebbe essere determinante per il tempestivo trattamento e la risoluzione della patologia. La prima visita urologica dovrebbe essere effettuata presso un urologo al momento della pubertà (tra i 12 ed i 14 anni), per valutare lo sviluppo dei genitali esterni e dei caratteri sessuali secondari. In seguito, è consigliabile sottoporsi regolarmente ai controlli di check-up annuale con lo specialista Urologo. La Società Italiana di Urologia, in accordo con le principali società urologiche internazionali (European Association of Urology, American Urological Association), suggeriscono a tutti gli uomini che hanno raggiunto i 45 anni di età di effettuare, con cadenza annuale, una visita urologica con contestuale dosaggio sierico del PSA. Inoltre, anche per il sesso femminile, è fortemente consigliabile effettuare una visita specialistica urologica annuale, in presenza di alcuni fattori di rischio quali fumo, obesità e familiarità per patologie uro-oncologiche. Naturalmente occorre rivolgersi all’urologo con urgenza alla comparsa di sintomi che suggeriscono la presenza di malattie urinarie e/o andrologiche (ematuria, disuria, nicturia, incontinenza urinaria, emospermia, disfunzione erettile).
In cosa consiste la prevenzione urologica
Le ultime indagini statistiche effettuate dalla Società Italiana di Urologia (SIU) indicano che appena il 10% – 15% degli uomini di un’età compresa tra i 45 – 60 anni si sottopone ad una visita urologica di prevenzione, in assenza di sintomi urinari e/o andrologici, mentre 9 maschi su 10 si sottopongono alla visita dallo Specialista Urologo solo in caso di comparsa reiterata di sintomi o in caso di avvenuta diagnosi di patologie a carico dell’apparato urinario o genitale. Da questi dati forniti si può facilmente dedurre che la grande maggioranza della popolazione maschile, a differenza del sesso femminile, non matura la consuetudine e la volontà di sottoporsi a visite specialistiche periodiche e preventive. È sempre l’imbarazzo tipico dell’uomo (in particolare del “superuomo” italiano) a frenare il maschio adulto dal sottoporsi alla visita specialistica ed affrontare problematiche che possono interessare, tra le altre cose, la sfera sessuale. Bisogna invece essere attenti e giocare d’anticipo attraverso la prevenzione, che rappresenta da sempre la prima arma per effettuare una diagnosi precoce e trattare tempestivamente sia le patologie tumorali che le patologie benigne, portando ad una remissione sintomatologica ed alla guarigione clinica.
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L’ipertrofia prostatica benigna colpisce molti uomini over 60 e i primi sintomi che si manifestano possono essere la difficoltà ad urinare o la necessità di andare in bagno più volte nella notte. In molti casi si può risolvere questo problema con la chirurgia. In Paideia viene effettuato questo trattamento robotico per trattare l’ingrossamento della ghiandola prostatica.
Quando la prostata aumenta il suo volume schiaccia l’uretra, il canale che porta l’urina all’esterno, provocando sintomi fastidiosi. Ma come si può curare la prostata ingrossata? Oggi c’è una soluzione in più, una tecnica mininvasiva che sfrutta la potenza dell’acqua, la chiarezza delle immagini e la precisione della robotica.
I vantaggi sono numerosi: l’intervento dura solo 4 minuti, contro i 90 necessari per la chirurgia usata finora, con relativa riduzione dell’anestesia, non più totale, ma spinale e di minore durata. Inoltre, non ci sono cicatrici, l’asportazione del tessuto è mirata all’anatomia specifica di ciascun paziente con una precisione millimetrica.
Occuparsi della propria salute non è una questione prettamente femminile, sottoporsi a controlli periodici riduce infatti il rischio di ammalarsi.
Per maggiori informazioni, approfondimenti e prenotazioni potete visitare la pagina dedicata all’urologia oppure contattare il CUP al numero 06.83803