Tumore alla prostata: il segreto è la prevenzione
Con oltre 40mila nuovi casi all’anno e una prevalenza del 18,5% tra tutti i tumori diagnosticati nell’uomo, il cancro alla prostata emerge è quello più diffuso nella popolazione maschile italiana. Nonostante la sua elevata incidenza, un dato incoraggiante emerge: il 70% dei pazienti riesce a sconfiggere la malattia grazie alla diagnosi precoce. Questa realtà complessa sottolinea l’importanza della consapevolezza e della prevenzione nella gestione di una patologia che, se individuata tempestivamente, può essere affrontata con successo.
Il mese di novembre è dedicato alla prevenzione urologica e in Mater Dei General Hospital puoi trovare i tuoi alleati per una corretta tutela della salute. È fondamentale anticipare e superare quell’imbarazzo che talvolta limita gli uomini dal dialogare con uno specialista riguardo a questioni che coinvolgono anche la sfera sessuale.
Prostatite, iperplasia prostatica benigna, cancro alla prostata, calcolosi, infertilità e disfunzioni sessuali come deficit erettile ed eiaculazione precoce rappresentano alcune delle sfide mediche per gli uomini. Queste patologie, associate a uno stile di vita poco salutare caratterizzato da alcol, fumo, sedentarietà e alimentazione scorretta, influiscono significativamente sulla qualità della vita maschile.
Periodicità nei controlli
La periodicità nei controlli riveste un ruolo cruciale nella gestione della salute urologica. Spesso, le visite vengono effettuate solamente quando le patologie sono già evidenti e conclamate. Tuttavia, sarebbe di vitale importanza considerare la prevenzione urologica già a partire dai 40 anni con controlli regolari. La frequenza di tali controlli può variare, secondo le indicazioni dello specialista, soprattutto in presenza di fattori di rischio quali obesità, fumo e familiarità con malattie urologiche, in particolare il tumore alla prostata.
L’età rappresenta uno dei principali fattori di rischio per il tumore alla prostata. Le possibilità di sviluppare la malattia sono limitate prima dei 40 anni, ma aumentano significativamente dopo i 50, con circa due terzi dei casi diagnosticati in individui di età superiore ai 65 anni.
Quando programmare la prima visita dall’urologo
L’imbarazzo comune tra gli uomini non dovrebbe mai essere motivo per procrastinare o evitare una consulenza urologica. Questa visita è di vitale importanza per la salute sessuale maschile, poiché molte malattie urologiche ed andrologiche possono manifestarsi inizialmente senza sintomi o essere del tutto asintomatiche. Questo può comportare un ritardo nella diagnosi, che potrebbe avere un impatto significativo sul trattamento tempestivo e sulla risoluzione della patologia.
La fase iniziale del tumore alla prostata, infatti, è generalmente priva di sintomi evidenti. La diagnosi avviene tipicamente durante una visita urologica, la quale comprende comunemente un esame rettale e la misurazione del PSA tramite un prelievo di sangue. Il PSA, o antigene prostatico specifico, è un semplice test ematico che funge da indicatore potenziale di problematiche alla prostata.
È consigliabile sottoporsi alla prima visita urologica al raggiungimento della maggiore età per valutare lo stato dell’apparato riproduttivo maschile. Successivamente, è importante effettuare regolari controlli di check-up annuale con uno specialista urologo. La Società Italiana di Urologia, in linea con le principali società urologiche internazionali come l’European Association of Urology e l’American Urological Association, raccomanda a tutti gli uomini di 45 anni di sottoporsi annualmente a una visita urologica, includendo il dosaggio sierico del PSA.
Naturalmente, è essenziale consultare immediatamente l’urologo in presenza di sintomi che potrebbero indicare la presenza di malattie urinarie e/o andrologiche, come ematuria, disuria, nicturia, incontinenza urinaria, emospermia, disfunzione erettile, dolore soprapubico, colica renale o ritenzione urinaria.
La Risonanza Magnetica Multiparametrica
La Risonanza Magnetica Multiparametrica è un esame di secondo livello consigliato per i soggetti con sospetti emersi durante lo screening. Attualmente, rappresenta il metodo più avanzato per valutare l’anatomia della ghiandola prostatica. Il termine “multiparametrico” indica la raccolta di vari parametri, tra cui anatomia, vascolarizzazione, densità del tessuto e metabolismo. In caso di necessità da parte dello specialista, la risonanza consente anche di effettuare un’agobiopsia eco-guidata fusion mirata su un determinato bersaglio.